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La canapa materiale da costruzione per un'edilizia sostenibile

Ottenere un sistema costruttivo carbon negative
dalla coltivazione di canapa industriale

È necessario al più presto ridurre il consumo di energia degli edifici

All’interno dell’Unione Europea, sono riconducibili all’edilizia e all’ambiente edificato:

  • il 40% del consumo energetico comunitario
  • il 36% delle emissioni di CO2
  • il 35% della produzione totale di rifiuti
  • il 50% delle estrazioni di materiali

La canapa sequestra CO2 e migliora le prestazioni energetiche degli edifici

 

Quantità di materiale edilizio prodotta -> Emissioni di CO2 generate

1 tonnellata di acciaio -> 1,46 tonnellate di CO2

1 tonnellata di cemento armato -> 198 kg di CO2

1 m3 di canapa per uso edilizio -> -60 kg di CO2 sequestrate

La strategia di MillaSensi

Ricavare dalla canapa prodotti semilavorati e sviluppare applicazioni per uso in bioedilizia

L’edilizia è un settore energivoro e ad elevato impatto ambientale. Da anni la bioedilizia sta portando avanti la ricerca e l’utilizzo di materiali alternativi per la costruzione e l’isolamento degli edifici con l’obiettivo di rendere le nuove case più sane da abitare e più ecologiche, riducendo il dispendio di materie prime e di energia degli spazi di vita e lavoro quotidiani. La canapa, con le sue proprietà, può trovare molteplici applicazioni in bioedilizia, con l’ulteriore vantaggio di poter essere coltivata nelle immediate vicinanze dei cantieri riducendo le emissioni per il trasporto dei materiali.

 

In questo contesto MillaSensi, con il supporto del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino e in collaborazione con partner tecnico-scientifici, imprese agricole e industrie del settore, ha avviato attività di ricerca e sperimentazione finalizzate a realizzare pannelli fonoassorbenti e coibentanti da fibra di canapa e canapulo mixati con altri materiali, e altre soluzioni da applicare all'edilizia e ad altri settori dell’industria.

Le proprietà della canapa in edilizia

Traspirabilità

Capacità di assorbire e regolare l’umidità, eliminando muffe e condense.

Tempi di posa ridotti

Vantaggio costruttivo e risparmio economico.

Materiale edilizio biodegradabile

100% ecologico, riciclato e riciclabile.

Elevata inerzia termica

Contributo a riscaldamento e raffrescamento, con risparmio impiantistico.

Materiale da costruzione leggero

Peso 2-3 volte inferiore rispetto al laterizio.

Ottimo isolamento acustico

Elevata protezione dai rumori esterni.

Materiale isolante naturale

Efficace isolamento termico estate/inverno.

Salubrità dell'aria all'interno dell'ambiente

Materiale a emissioni di VOC nulle.

I materiali edili green derivati dalla canapa

  • Mattoni in canapa
  • Cappotti e pannelli coibenti in fibra di canapa
  • Pannelli fonoassorbenti in canapa per isolamento acustico
  • Cartonati
  • Cemento di canapa
  • Calce miscelata con canapa come intonaco
  • Intonachino in calce e canapa per rasatura
  • Materiali sostitutivi della fibra di vetro
  • Stucco e malta

Supply chain della bioedilizia in canapa

La produzione di materiali edili derivanti dalla canapa per l’industria delle costruzioni è un obiettivo che si inserisce all’interno di un processo di filiera integrata che coinvolge un ampio partenariato – comprese le imprese costruttrici già a partire dalla sperimentazione – e si basa su standard precisi, con attento monitoraggio di ogni fase.

Taglio e raccolta della canapa

Le piante di canapa vengono tagliate, lasciate macerare in campo e poi raccolte in rotoballe.

Stigliatura, sfibratura e macerazione

Mediante trattamenti biochimici e meccanici le fibre di canapa sono separate dal fusto legnoso.

Macinazione

Il canapulo viene macinato fino a ottenere un biocomposto destinato alla produzione di mattoni in canapa o intonaci.

Ricerca e sperimentazione

Vengono effettuati test sui materiali in canapa per verificarne le proprietà e prove di combinazione con altre fibre naturali per ottenere pannelli più performanti.

MillaSensi ha avviato in parallelo entrambi i processi: da un lato quello colturale, dove sperimentare in campo la resa della pianta in termini produzione di materia prima e del semilavorato, dall’altro la sperimentazione in laboratorio di applicazioni per uso bioedilizia e industriale.

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